I media russi affermano che gli Houthi hanno testato un missile ipersonico e che presto sarà usato nel Mar Rosso e per colpire Israele
Gli Stati Uniti hanno tenuto colloqui segreti con l’Iran nel tentativo di convincere Teheran ad usare la sua influenza sugli Houthi così da mettere fine agli attacchi contro le navi nel Mar Rosso.
Lo ha rivelato il Financial Times, citando sia funzionari americani che iraniani: secondo il quotidiano finanziario britannico, i negoziati indiretti in cui gli USA hanno sollevato con l’Iran timori anche riguardo l’espansione del programma nucleare – si sono svolti in Oman a gennaio e sono stati i primi tra i due Paesi rivali dopo 10 mesi.
La situazione nel Mar Rosso è molto complicata
Gli Houthi avrebbero intanto testato con successo un razzo ipersonico nello Yemen. Lo riferisce l’agenzia di stampa statale russa Ria Novosti, citando una fonte militare.
Secondo il rapporto, il gruppo yemenita starebbe pianificando di iniziare a produrre missili da utilizzare su obiettivi nel Mar Rosso, nel Mar Arabico e nel Golfo di Aden, nonché contro obiettivi in Israele.
Il gruppo terroristico, con sede nello Yemen, ha affermato che intensificherà gli attacchi durante il mese sacro musulmano del Ramadan in solidarietà con i palestinesi nel contesto della guerra in corso tra Israele e Hamas.
Intanto le forze USA confermano di aver distrutto quattro droni e un missile terra-aria degli Houthi dello Yemen: “Tra le 2 e le 16.50 ora di Sana’a del 13 marzo, i terroristi Houthi sostenuti dall’Iran hanno lanciato un missile antinave da zone dello Yemen” sotto il loro controllo “in direzione del Golfo di Aden”, riferisce il Centcom via X, precisando che il missile non ha colpito navi e non ci sono state segnalazioni di danni né di vittime.
“Il Comando centrale Usa ha ingaggiato e distrutto quattro droni aerei e un missile terra-aria in zone dello Yemen sotto il controllo degli Houthi”, aggiungono nell’aggiornamento sul Mar Rosso, puntualizzando che “le armi rappresentavano una minaccia imminente per i mercantili e le navi militari Usa nella regione”.
Il Centcom ribadisce che si tratta di operazioni “per proteggere la libertà di navigazione e rendere più sicure le acque internazionali per la Marina Usa e i mercantili”.
Intanto la tensione nel Mar Rosso si fa sempre più palpabile, teatro da mesi degli attacchi degli Houthi alle navi in transito davanti alle coste dello Yemen.
Secondo quanto ha reso noto ieri un funzionario della difesa greco, una fregata militare greca ‘Hydra’ della missione navale ‘Aspides’ ha aperto il fuoco contro due droni lanciati nel Golfo di Aden utilizzando il suo cannone principale da 127 mm.
Entrambi i droni hanno prontamente modificato la rotta: è la prima volta che viene reso noto che la fregata MEKO 200 della Marina ellenica prende di mira dei droni, da quando lunedì scorso è stata inviata a pattugliare il Golfo di Aden, nell’ambito della missione lanciata dalla Ue a febbraio in risposta alla crescente minaccia degli attacchi Houthi contro le navi mercantili.
La società di sicurezza marittima britannica Ambrey ha detto di aver ricevuto la segnalazione di un lancio di missili nel Golfo di Aden.
Per questo ha consigliato alle navi che si trovano nelle vicinanze di Socotra di “ridurre al minimo il personale sul ponte e di fermare tutti i movimenti dell’equipaggio sul ponte”.
Mentre il canale yemenita “Al-Masira”, associato ai ribelli Houthi, ha riportato tre attacchi da parte delle forze anglo-americane all’aeroporto Al Hudaydah di Hodeida, nello Yemen.