La nota app di messaggistica è nel centro di alcune indagini ed è prossima alla chiusura definitiva. Ecco di cosa si tratta.
Insieme a WhatsApp, Telegram è una delle app di messaggistica istantanea più utilizzate al mondo. L’applicazione è particolarmente nota per le sue chat crittografate end-to-end e per le videochiamate. Le chat di Telegram consentono agli utenti, inoltre, l’accesso un’ampia varietà di dispositivi in modo rapido ed efficiente. Negli ultimi anni, numerose aziende si sono interessate all’app di messaggistica e ne hanno sfruttato il potenziale, integrandola come parte fondamentale della propria strategia di marketing.
A differenza di WhatsApp, Telegram permette di trovare un utente senza conoscerne il numero di telefono, facilitando notevolmente la ricerca e la comunicazione. In aggiunta, gli utenti Telegram possono salvare l’intera cronologia dei messaggi, delle immagini, dei file o dei documenti, nel proprio cloud. I dati vengono salvati per poter essere consultati dagli utenti in qualsiasi momento, senza intaccare la memoria del dispositivo utilizzato.
Gli utenti di Telegram possono creare chat di gruppo per comunicare con più di una persona alla volta. Questa particolare funzionalità viene utilizzata soprattutto per contesti commerciali, dove l’applicazione viene sfruttata come una newsletter sempre aggiornata per i propri clienti. Le chat di Telegram permettono all’utente di realizzare qualsiasi tipo di attività lavorativa, come la collaborazione durante un progetto, fino allo svolgimento di un webinar o di riunioni con la propria azienda.
Spagna: i giudici chiedono di chiudere Telegram
In Spagna è in corso una vera e propria lotta contro la celebra app di messaggistica istantanea. In seguito alla causa intentata da Mediaset, Atresmedia e Movistar, il giudice Santiago Pedraz della Corte nazionale spagnola, ha ordinato l’oscuramento di Telegram per violazione del copyright. L’app è però ancora attiva ed è pronta a fare ricorso alla Corte di Giustizia europea.
L’app è stata accusata di veicolare e diffondere senza permesso, contenuti protetti da copyright. Telegram fino ad oggi non ha collaborato nell’identificazione degli utenti coinvolti. Dopo aver ignorato l’ingiunzione, in Spagna Telegram è ancora attiva, il che significa che al momento sta operando illegalmente. All’interno del Paese, Telegram conta più di 8 milioni di utenti attivi, classificandosi come una delle applicazioni giù utilizzate dagli spagnoli.
Il blocco ordinato dall’Audiencia Nacional è previsto per poche ore, mentre il giudice Pedraz ha concordato la proroga dell’indagine per sei mesi, fino al 29 settembre. La decisione giudiziaria è stata criticata da vari esponenti di rilievo del Paese, tra cui il Consiglio degli Ingegneri Informatici all’organizzazione dei consumatori Facua, Vox e Podemos, così come da esperti del settore digitale.