Chi vorrebbe acquistarla sul sito, vedrebbe comparire un messaggio d’avviso. La scelta “non soddisfa le linee guida sulla personalizzazione” dei capi dell’azienda
Vietato comprare la maglia numero 44 della Germania. L’Adidas, sponsor tecnico della Nazionale che la prossima estate ospiterà gli Europei con l’obiettivo di vincerli dopo 28 anni da quel 1996 (al golden gol in finale contro la Repubblica Ceca), ne ha vietato la vendita online. Il motivo? Il numero 44 ricorda il simbolo delle Schutzstaffel, più conosciute come SS, ovvero l’organizzazione paramilitare del Partito nazionalsocialista tedesco. A rivelare la notizia è stata la Bild. Il giornale tedesco ha riportato la dichiarazione di Oliver Brüggen, portavoce del noto marchio sportivo, nella quale spiegava che la somiglianza tra il numero 4 e la S delle SS non è assolutamente intenzionale. Tutto questo ha creato, e non poteva essere altrimenti, un dibattito anche politico in Germania. Il problema era stato sollevato dallo storico Michael König, che aveva definito la scelta fatta dal marchio sportivo come “molto discutibile” per quanto riguardava lo stile della numerazione. Per questo l’Adidas ha risolto tutto con una decisione molto pratica ed efficiente. Oltre che veloce.
Problema risolto
Sempre Oliver Brüggen ha dichiarato che lo stile delle maglie per la squadra della Germania è stato progettato dalla Federcalcio (DFB) in collaborazione con il suo partner, 11teamsports, con i disegni che sono stati esaminati anche dalla Uefa e “nessuna delle parti coinvolte aveva notato alcuna vicinanza con simboli nazisti”. Il portavoce, inoltre, ha fatto sapere che si “svilupperà un design alternativo per il numero 4 assieme a 11teamsports”. Quindi, vendita vietata per buona pace di tutti. In questo momento chi volesse comprare una maglia con il 44 della Germania sul sito dell’Adidas vedrebbe comparire un messaggio di avviso. La scelta “non soddisfa le linee guida sulla personalizzazione” dei capi dell’azienda. Nessun equivoco, quindi, con le SS, l’organizzazione paramilitare del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori.
Addio Adidas
Questo dibattito arriva alcuni giorni dopo un cambio epocale sempre per la Germania. Perché dopo oltre 70 anni la Nazionale tedesca lascerà la tedesca Adidas e passerà all’americana Nike. Una decisione rivoluzionaria comunicata dalla Federcalcio tedesca. Una collaborazione comincerà nel gennaio del 2027 e durerà (almeno) fino al 2034. La Nike vestirà tutte le nazionali tedesche. “La futura partnership consentirà alla Dfb di continuare a svolgere compiti chiave nel prossimo decennio in vista dello sviluppo globale del calcio in Germania”, ha spiegato il presidente della Federazione, Bernd Neuendorf. Holger Blask, presidente del Consiglio di amministrazione della Dfb, ha invece sottolineato che “l’aggiudicazione al futuro partner fornitore Nike è il risultato di una gara d’appalto trasparente e non discriminatoria”. Se non è una rivoluzione, poco ci manca. La Germania ha vinto quattro Mondiali e tre Europei. In ogni successo la squadra vestiva Adidas (la collaborazione cominciò nel 1950), che è da sempre lo sponsor tecnico della nazionale.
La decisione del cambio inaspettato è solo economica. La Nike avrebbe presentato un’offerta molto superiore rispetto all’azienda tedesca. “Siamo contenti della nuova collaborazione – spiegano dalla Dfb –. Siamo anche fieri della fiducia che la Nike ci ha concesso”. Naturalmente non poteva mancare un ringraziamento all’Adidas, che garantiva alla Federazione 50 milioni di euro l’anno. Quindi, il grande cambiamento avverrà dopo il Mondiale del 2026, che si terrà negli Stati Uniti, in Canada e in Messico, per la prima volta in tre paesi.
Le polemiche per il colore
Non è finita qui. Perché ci sono state altre polemiche riguardanti la casacca della Germania. Circa due settimane fa, era metà marzo, molti tifosi tedeschi hanno criticato la maglia rosa, da trasferta, targata Adidas, che la Germania indosserà agli Europei. Tanto che la Federazione tedesca ha pure fatto un video in risposta alle critiche. È una casacca con tonalità rosa-viola con un motivo a forma di diamante che richiama l’aspetto dell’ala di un’aquila.
Dopo la presentazione, sono arrivate molte, ma molte, critiche: “È da donna” oppure “Non è una maglia da Germania”, le frasi più utilizzate sui social dai detrattori. E allora quale era stata la risposta della Federazione tedesca? Queste affermazioni sono state riprese in un video e messe in sovrimpressione alle immagini. “Questa maglia è da Germania”, sono state le parole di Florian Wirtz, talento del Bayer Leverkusen insieme a Rudi Völler. Oltre alla casacca rosa-viola, la divisa è poi completata da pantaloncini e calzettoni che sono completamente viola, mentre i due colori si fondono nella maglietta. Ma la Federazione, appunto, ha dato un calcio ai detrattori. Con la speranza ora di poter pensare soltanto agli Europei.