Brutta batosta per centinaia di famiglie che dovranno restituire all’Inps i soldi dell’Assegno di inclusione. Vediamo cosa sta succedendo.
Addio assegno Inps tutti i mesi: molti non solo non riceveranno più nulla ma, addirittura, dovranno restituire quanto hanno ricevuto fino ad ora. Vediamo tutto nei dettagli.
Stangata per tantissime famiglie che si vedranno revocare di punto in bianco l’assegno di inclusione. Non solo: dovranno anche restituire tutti i soldi che hanno ricevuto in questi tre mesi. L’assegno di inclusione è entrato in vigore lo scorso gennaio per sostituire il Reddito di cittadinanza, abolito dal Governo di Giorgia Meloni.
A differenza del vecchio sussidio Cinque Stelle, però, l’assegno di inclusione prevede requisiti piuttosto rigidi. Il reddito annuo lordo di un nucleo familiare non deve superare i 6000 euro – la soglia del Reddito di cittadinanza superava i 9000 euro- nessun componente deve essersi licenziato nell’ultimo anno e, soprattutto, niente condanne penali né misure cautelari in corso.
Non è finita. Hanno diritto a ricevere il nuovo aiuto messo in campo dal Governo di Giorgia Meloni solo quei nuclei familiari al cui interno ci sia almeno una persona non occupabile, cioè non in grado di lavorare: un disabile, un minore di 18 anni oppure una persona dai 60 anni in su. Molte famiglie, pur avendo tutti i requisiti in regola, ora non riceveranno più nemmeno un euro dall’Inps e, anzi, dovranno restituire tutto quello che hanno ricevuto in questi mesi.
Stop Assegno di inclusione: l’Inps chiede indietro tutti i soldi
Stop assegno di inclusione per tante famiglie. L’Inps non transige e ora chiede indietro tutte le somme erogate durante questi mesi. Vediamo chi è che dovrà restituire tutto.
Per ottenere il nuovo sussidio da parte dell’Inps, non basta fare richiesta ma è necessario anche sottoscrivere il Patto di Attivazione Digitale. Inoltre i membri della famiglia di età compresa tra i 18 anni e i 59, non disabili, che non studiano e non lavorano hanno l’obbligo di frequentare i corsi organizzati dai centri per l’impiego per il reinserimento lavorativo.
Se non lo fanno l’assegno di inclusione viene revocato. La revoca comporta non solo l’immediato stop del sussidio ma bisognerà anche restituire le somme ricevute nei mesi scorsi. Stesso discorso vale se, per ottenere l’aiuto, non si sono comunicati dati importanti o se si è dichiarato il falso. Infine la revoca scatta immediatamente anche se non vengono subito comunicate variazioni del reddito familiare o del patrimonio mobiliare o immobiliare.
Nel caso in cui, invece, un membro della famiglia venga condannato in via definitiva, scatta la decadenza: la famiglia perde l’assegno di inclusione ma non è tenuta a restituire i soldi ricevuti. Se, invece, un componente accetta un’offerta di lavoro per un periodo non superiore a 6 mesi, il sussidio viene semplicemente sospeso ma verrà riattivato alla scadenza del contratto di lavoro.