Speranza ha spiegato perché ha dovuto declinare l’offerta di candidarsi in Basilicata come governatore: “I no vax ancora mi minacciano di morte, pago il prezzo dei miei anni da ministro”
Roberto Speranza ha ricevuto nuove minacce da alcuni contestatori no vax a Ostia, dove si trovava per presentare il suo libro “Perché guariremo“. L’ex ministro della Salute è stato aggredito verbalmente da alcune persone che lo hanno seguito anche fuori dal Municipio, dove la presentazione è stata spostata proprio per motivi di sicurezza. Speranza ha ricevuto commenti pensanti e gravi minacce, alcune indirizzate anche alla moglie.
Il gruppo di contestatori no vax ha rivolto all’ex ministro insulti come: “Assassino, devi andare in galera, esci fuori che farai una brutta fine“, “la moglie di Speranza è un travestito“. Tra i no vax c’erano appartenenti al movimento Italia sovrana e popolare di Marco Rizzo. “Sento ancora il peso del Covid e delle minacce No Vax. Anche per questo non corro in Basilicata“, ha detto Roberto Speranza.
Il deputato è stato contestato per diverse ore, dalle ore 17 di mercoledì 3 aprile i no vax lo hanno bersagliato, riempendolo di insulti e minacce. L’ex ministro della Salute si trovava nel Lazio perché avrebbe dovuto presentare il suo ultimo libro nella palestra della legalità all’Idroscalo.
La sua presenza però ha fatto partire immediatamente una contestazione e proprio per questo l’evento è stato spostato alle 18 nella sala consiliare del municipio. Un altro gruppo di contestatori, però, ha atteso Speranza anche lì. Il disordine si è prolungato almeno fino a oltre le 20. A impedire aggressioni fisiche sono stati gli agenti di polizia e i carabinieri. L‘ex ministro è stato costretto a rimanere dentro il municipio per oltre 30 minuti dopo la presentazione. “È una cosa avvilente vedere questi spettacoli, la questione dei vaccini è finita, bisogna tenere alta l’attenzione sulla sanità pubblica” ha dichiarato Marco Possanzini di Sinistra Italiana.
Speranza spiega perché ha dovuto declinare l’offerta di candidarsi in Basilicata come governatore: “I no vax ancora mi minacciano di morte, pago il prezzo dei miei anni da ministro. Sono ancora sotto scorta e il peso ricade anche sui miei cari“. “È stato un carico di lavoro inimmaginabile, 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, senza alcuna pausa con decisioni quotidiane che incidevano sulla vita quotidiana di milioni di italiani”, ha sottolineato. “Questa storia non può essere rimossa. E il lavoro incessante che ho fatto, dando tutto me stesso, non può essere sottovalutato“.
“Mi pesa essere costretto a parlarne pubblicamente, non sarebbe nella mia natura farlo, ma credo che oggi sia necessario per comprendere la situazione. Continuano incessanti le minacce di morte e gli insulti quotidiani da schegge della galassia No vax. Sono continue le istigazioni all’odio personale sui social e anche da parte di un pezzo limitato ma molto rumoroso del mondo editoriale. Questo clima, ulteriormente peggiorato da quando è stata annunciata la commissione parlamentare d’inchiesta sul Covid, mi costringe ancora a vivere sotto scorta con tutto ciò che questo comporta per me e per i miei cari. Anche per rispetto alla terra che amo, la mia Basilicata. Chi si candida a guidarla deve essere pronto a dare tutto se stesso, 24 ore al giorno, anteponendo questa funzione ad ogni altro pensiero o preoccupazione”, ha spiegato.
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