La segretaria Elly Schlein ha parlato con il suo E-Team riguardo alla possibile candidatura di Ilaria Salis all’Europarlamento
Il Partito Democratico vuole candidare Ilaria Salis al Parlamento Europeo. L’idea viene direttamente dalla segretaria Elly Schlein, la quale ne ha parlato in una riunione con i fedelissimi prima della segreteria sulle elezioni europee.
Ilaria Salis è detenuta da oltre un anno a Budapest in Ungheria con l’accusa di aver aggredito, insieme ad altri, alcuni neonazisti durante una manifestazione.
Attualmente la Salis rimane in cella, poiché il tribunale di Budapest ha respinto la richiesta dei domiciliari in Ungheria, presentata dai legali della 39enne in carcere da 13 mesi: “Le circostanze non sono cambiate” ha affermato il giudice Jozsef Sós aggiungendo che “esiste sempre il pericolo di fuga”.
La docente milanese è entrata in aula manette ai polsi, ceppi e catene alle caviglie e una catena tirata da un agente come un guinzaglio. Quella di oggi era un’udienza molto attesa da Ilaria e dai suoi familiari e a nulla sembra essere servito il lavoro diplomatico italiano, volto ad ammorbidire un governo come quello ungherese che finora ha tirato dritto nella sua linea di fermezza nei confronti dell’antagonista di Milano.
La decisione di respingere i domiciliari per Ilaria Salis è stata “l’ennesima prova di forza del governo Orban. Un po’ me lo aspettavo, Ilaria qui è considerata un grande pericolo” ha affermato Roberto Salis, il padre della donna.
“Ilaria Salis resterà in carcere a Budapest. Dopo essere stata portata ancora una volta in Aula catene ai polsi, alle caviglie e guinzaglio, oggi i giudici ungheresi hanno deciso anche di negarle gli arresti domiciliari. Uno schiaffo irricevibile ai diritti di una persona detenuta, di una nostra connazionale. Ci aspettiamo che il governo di Giorgia Meloni reagisca, subito” ha affermato la segretaria del Pd Elly Schlein.
Parlando della candidatura di Ilaria Salis alle elezioni europee di giugno, La Repubblica ha raccontato di un pre-vertice prima della segreteria in cui erano presenti, tra gli altri, Marco Furfaro, Igor Taruffi, Marco Sarracino, Alessandro Zan e Marina Sereni.
E poi la coordinatrice Marta Bonafoni e la vice-presidente del Pd, Chiara Gribaudo. Infine, i capigruppo Chiara Braga e Francesco Boccia. Tutti insieme fanno parte dell’E-Team di Elly, ovvero una chat su WhatsApp che prende il nome dall’A-Team del telefilm degli Anni Ottanta.
C’è anche chi, come Sereni, ha espresso dubbi sull’opportunità dell’idea. Anche a causa del video che la accusa – il padre non l’ha riconosciuta – e in cui si vedono diverse persone pestare un uomo a terra.
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