Possibile il triumvirato Fedriga-Fontana-Zaia, con il presidente del Friuli Venezia-Giulia come nuovo leader.
Un partito che vive un momento di crisi. Di identità, e di voti, che non vede più il suo leader come quella figura salvifica e accentratrice che è stato per anni. Per questo non si esclude una Lega un domani con un nuovo volto al comando, considerando anche come sotto la guida dell’attuale Ministro dei Trasporti il Carroccio si sia trasformato da un partito tradizionale, a uno centrato sulla figura personale, tanto che Salvini Premier è entrato nel simbolo dello stesso. Se lui rimane saldo in sella e al centro dei dibattito nazionale nessun problema, ma se il suo apprezzamento cala, allora sono dolori per tutti.
Per questo c’è attesa per il dopo Europee quando si terrà il congresso nazionale. Matteo Salvini ha messo la parola fine ai rumors sulle sue presunte ritrosie relative alla convocazione dell’assise che dovrà confermare la sua leadership dopo 10 anni di segreteria. Il luogo dell’incontro sarà quasi sicuramente Milano, tra giugno e settembre.
L’analisi dei flussi elettorali in Abruzzo condotta dall’Istituto Cattaneo indica una riduzione delle ambizioni nazionali della Lega dovuta alla diminuita attrattività del suo leader. Alcuni chiedono persino di rimuovere il suo nome dalle elezioni europee, ma ciò è impossibile attualmente. È innegabile come comunque la Lega stia affrontando un momento di transizione, nonostante sia riuscita a evitare un completo crollo durante le recenti elezioni regionali.
Tuttavia, il risultato del 7,4% in Abruzzo è stato difficile da mandare giù, soprattutto confrontato con il 13% di Forza Italia e il 24% di Fratelli d’Italia. Rispetto alle elezioni regionali del 2019, il partito ha perso oltre 120.000 voti, quasi quanto una città intera. Ciò rende utopistica l’idea di ottenere risultati a due cifre nelle prossime elezioni. Ora l’obiettivo è superare il Movimento 5 Stelle.
Ma con un partito che rischia il tracollo, chi potrebbe smuovere le carte e sostituire Matteo Salvini alla guida della fu Lega Nord? Naturalmente con il triumvirato formato da Zaia, Fedriga e Fontana, i tre governatori di regione sempre più in ascesa. L’idea potrebbe essere quella di portare Fedriga come nuovo leader, supportato dagli altri due per evitare possibili ripercussioni legate a Salvini.
L’evidente difficoltà del partito è confermata anche dalla tendenza ormai abbastanza diffusa di molti politici di lasciare la Lega per approdare spesso a Forza Italia o Fratelli d’Italia, e questo accade proprio al sud, zona geografica sempre cara all’ex Capitano, che proprio allontanandosi dalle idee secessioniste dei leghisti di prima ora è riuscito a ottenere un consenso su scala nazionale.
Tuttavia le ultime mosse di Salvini sembrano essere dettate da un fare confusionario, confidando ad esempio che persone come Roberto Vannacci possano garantirgli voti, o ancora siglare un accordo con l’Udc di Lorenzo Cesa, cosa che sarebbe stata impensabile ai tempi di Umberto Bossi e Roberto Maroni (con l’accordo comunque ad oggi congelato). Il leader della Lega sta cercando di raccogliere pezzi del ceto politico sbandato per guadagnare voti nel sud Italia, dove altri partiti di centrodestra dominano, mentre in Veneto si profilano segnali di ribellione. Questo sembra segnare il declino di un leader che non ha più una chiara strategia politica e ha perso il sostegno dei suoi.
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