Un nuovo ricco bonus è pronto a garantire agli italiani una pensione d’oro. Ora potrai richiederlo subito: in cosa consiste e come sfruttarlo.
I cittadini italiani sono pronti ad accogliere un nuovo bonus quest’anno, che verrà confermato anche nel 2025. Questo è a carico del datore di lavoro che potrebbe farsi carico del costo previsto per il riscatto fino a 5 anni di contributi.
Una possibilità per i datori di lavoro per riconoscere un benefit al dipendente e agevolarne l’uscita dal mondo del lavoro, favorendo il ricambio generazionale in azienda. A confermare l’ultima novità ci ha pensato l’Agenzia delle Entrate, grazie alla circolare 5/E pubblicata lo scorso 7 marzo. Al suo interno sono state riepilogate le novità per quanto riguarda il reddito di lavoro dipendente, introdotte dal governo Meloni attraverso il decreto Anticipi.
Questo ha arricchito la legge di Bilancio 2024. Le tante modifiche verranno apportate ai fringe benefit, con la possibilità per i datori di lavoro di rimborsare anche i costi sostenuti dal dipendente per quanto riguarda utenze di acqua, luce e gas, affitto e interesse del mutuo. Tra questi sostegni troviamo anche la pace contributiva, uno strumento che può anticipare l’uscita dal mercato del lavoro.
Nuovo ricco bonus per gli italiani, avrai una pensione d’oro: tutte le novità
La pace contributiva rappresenta un importante strumento per i lavoratori italiani che desiderano recuperare i periodi non lavorati, noti anche come vuoti contributivi. Questa misura, già adottata nel 2019 e successivamente interrotta nel 2021, è stata riaperta dal governo, consentendo ai lavoratori di riscattare parte o tutto il periodo di vuoto contributivo. Potranno beneficiarne i lavoratori pubblici e privati iscritti alle gestioni Inps dipendenti o autonomi, nonché alle forme sostitutive come i Fondi speciali.
È importante sottolineare che questa possibilità è disponibile solo per coloro che hanno iniziato a versare contributi dopo l’1 gennaio 1996, ossia i cosiddetti contributivi puri. Allo stesso tempo esistono alcune restrizioni. Ad esempio è possibile riscattare solo i periodi scoperti da contribuzione obbligatoria che intercorrono tra due periodi lavorati, e non è consentito utilizzare la pace contributiva per i periodi precedenti alla prima occupazione.
Inoltre il riscatto è valido solo per i periodi antecedenti all’entrata in vigore della legge di Bilancio 2024, ossia fino al 31 dicembre 2023. I vantaggi iniziano dai periodi riscattati che vengono considerati ai fini dell’acquisizione del diritto alla pensione, consentendo ai lavoratori di poter accedere alla pensione anticipata.
Il riscatto non è gratuito e l’onere da sostenere può essere considerevole. L’onere è calcolato moltiplicando l’aliquota contributiva per le retribuzioni percepite nelle ultime 52 settimane. Ad esempio, un lavoratore con uno stipendio annuo di 30.000 euro dovrebbe pagare 9.900 euro per ogni anno di contributi da riscattare.
Esiste la possibilità che il datore di lavoro si faccia carico dell’onere della pace contributiva. In tal caso l’onere sostenuto rappresenta un costo deducibile per l’azienda e non rientra nel reddito del lavoratore. Questo può essere un’opzione vantaggiosa sia per l’azienda che per il dipendente, costituendo un’alternativa ai tradizionali fringe benefit.