Ci sono pessime notizie per gli italiani. Da oggi arriva l’obbligo di una nuova polizza assicurativa. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Le polizze assicurative giocano da sempre un ruolo fondamentale anche in Italia. Ce ne sono di diverse, che possono essere attivate sia obbligatoriamente che per scelta. Basti pensare all’assicurazione dell’auto, a quella sulla vita, a quella per la casa e via dicendo. Con una quota mensile, si ha la possibilità di godere di un rimborso parziale o totale delle spese nel caso emergano problemi.
Presto però le cose potrebbero cambiare nel nostro Paese, con una notizia che da poco è stata ufficializzata e che porta all’obbligo di una nuova polizza assicurativa. Si tratta di un duro colpo per gli italiani, previsto nel Decreto Polizze. Ecco tutti i requisiti minimi e quali sono i cittadini che dovranno attivarla subito, con costi più o meno elevati in base a determinate circostanze.
Dopo un periodo di ipotesi sul tavolo e dietrofront, ora è ufficiale: il Decreto Polizze è diventato effettivo. E questo va a fissare alcuni requisiti minimi che obbligano un determinato numero di cittadini residenti in Italia ad attivare una nuova polizza assicurativa. Con le compagnie che hanno due anni per adeguare i contratti.
Ad essere interessate sono le strutture sanitarie e i suoi dipendenti. Con la polizza che dovrà coprire i danni causati dal personale operante a qualunque titolo. I pazienti potranno invece agire direttamente nei confronti della compagnia della struttura sanitaria danneggiate. Nel caso ci sia la necessità di chiedere un risarcimento.
Dunque tutti gli operatori sanitari con titolo abilitante che svolgono attività negli ambiti delle rispettive competenze, saranno tenuti a dover sottoscrivere una polizza assicurativa. Un tema, quello della responsabilità, che va a coinvolgere l’insieme degli operatori e dei professionisti che svolgono attività sanitarie. E ad essere compresi sono anche i farmacisti, sebbene ci sia un articolo che parla di efficacia della polizza vincolata all’espletamento del 70% dell’obbligo formativo.
L’attività di libero professionista è compresa, quando svolta dall’esercente in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, al di fuori o all’interno della singola struttura. Va infine tenuto conto del fatto che le strutture sanitarie potranno non avvalersi di compagnie assicurative. Ma bensì di scegliere l’assunzione diretta del rischio. Con l’obbligo di adottare un sistema di risk management, rispettando alcuni requisiti minimi che sono stati già resi ufficiali e che devono essere obbligatoriamente consultati qualora si decidesse di optare per questa via alternativa.
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