La destra francese non vuole che la cantante franco-maliana si esibisca all’apertura dei Giochi il prossimo 26 luglio: ecco perchè.
A quattro mesi dall’inizio dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, infuriano le proteste sono state innescate dalla proposta del presidente Emmanuel Macron di coinvolgere la cantante franco-maliana Aya Nakamura nella cerimonia di apertura dei giochi il 26 luglio. Questa idea ha suscitato un acceso dibattito, con l’opposizione decisa da parte dell’estrema destra rappresentata dal Raggruppamento Nazionale (RN) di Marine Le Pen.
Le Pen ha fortemente criticato l’idea, accusando Macron di intenti divisivi e umilianti verso il popolo francese. Il suo rifiuto è stato motivato dal fatto che Nakamura, nonostante sia la cantante francofona più ascoltata al mondo, non sarebbe adeguata a rappresentare la cultura francese durante l’evento. Le Pen ha sollevato polemiche sulla lingua utilizzata da Nakamura nelle sue canzoni, definendola volgare, criticando il suo stile di abbigliamento e sollevando preoccupazioni sulle potenziali interpretazioni di brani di Edith Piaf.
Le proteste
In risposta alle critiche di Le Pen, diversi militanti antirazzisti hanno organizzato proteste ballando sulle musiche di Nakamura e Piaf di fronte alla sede del RN. Questi attivisti hanno difeso il diritto di Nakamura di partecipare alle celebrazioni olimpiche, sottolineando l’importanza di accogliere la diversità e di celebrare la ricchezza culturale della Francia. Le controversie legate alle Olimpiadi non si limitano alla partecipazione di Nakamura.
Diverse associazioni hanno sollevato preoccupazioni sulla situazione delle persone senza dimora e dei migranti, denunciando gli sgomberi forzati e le espulsioni avvenute in preparazione ai Giochi. Gruppi attivisti come ‘Revers de la mèdaille’ hanno utilizzato statue e manifestazioni simboliche per protestare contro la “pulizia sociale” che ha colpito i più vulnerabili della società. Anche le preoccupazioni riguardo all’ambiente hanno assunto un ruolo centrale nelle proteste. Attivisti per i diritti ambientali e abitativi hanno manifestato contro la cementificazione delle aree circostanti le sedi olimpiche, sottolineando l’importanza di proteggere l’ambiente e di evitare l’imborghesimento delle comunità locali.
Chi è Aya Nakamura
Aya Nakamura è una cantante franco-maliana nata il 10 maggio 1995 a Bamako, in Mali, con il nome di Aya Danioko. Cresciuta a Aulnay-sous-Bois, nella periferia di Parigi, Nakamura ha mostrato un interesse precoce per la musica, influenzata dalla sua famiglia e dalla cultura franco-maliana. Il suo percorso musicale è stato caratterizzato da una combinazione di influenze hip-hop, R&B, pop e afrobeat, che hanno contribuito a definire il suo stile.
La sua carriera musicale ha inizio nel 2015 con il suo primo singolo “Karma”, seguito da “J’ai mal” e “Love d’un voyou”. Tuttavia, è stato il brano “Djadja”, rilasciato nel 2018 come parte del suo secondo album “Nakamura”, a portarla al successo internazionale. “Djadja” ha scalato le classifiche di tutto il mondo, diventando uno dei singoli francofoni più ascoltati e riconoscibili dell’epoca. Il brano ha guadagnato milioni di visualizzazioni su YouTube e ha catturato l’attenzione di un vasto pubblico, contribuendo a consolidare la sua reputazione come una delle artiste più influenti della scena musicale contemporanea.
Il successo di “Djadja” ha aperto molte porte per Nakamura, consentendole di collaborare con altri artisti di fama internazionale e di intraprendere tour in tutto il mondo. Ha continuato a pubblicare una serie di singoli di successo, tra cui “Pookie”, “Copines” e “La dot”, consolidando ulteriormente la sua posizione come una delle artiste più innovative e influenti della sua generazione.