L’applicazione di messaggistica istantanea di Zuckerberg deve aggiornare i termini di servizio e le politiche sulla privacy per conformarsi al nuovo Digital Services Act e dunque non siamo di fronte a un “regalo” di Meta ma dell’attuazione di un nuovo regolamento.
L’UE ha infatti stabilito che non ci dovesse essere più alcuna forma di “monopolio” per quanto riguarda la messaggistica, e nel regolamento rientrano tutte le big tech: non solo Meta ma anche Microsoft, Alphabet, ByteDance, Apple e i cosiddetti gatekeepers. In sostanza, se non adottano le nuove regole, le società rischiano multe salatissime, anche fino al 10% del loro fatturato annuo. E come sappiamo, i fatturati di Meta & Co. sono molto alti.
Da aprile in poi, dunque, tutte le app di messaggistica dovranno diventare interoperabili: questo per gli utenti significa che potranno inviare e ricevere messaggi a e da altre piattaforme, come ad esempio Telegram o Signal. Naturalmente, essendovi necessità di sviluppare sistemi che garantiscano anche la privacy e la crittografia, inizialmente lo scambio di messaggi, foto e contenuti multimediali sarà “limitato”, per poi espandersi anche ai gruppi.
C’è da sottolineare però che gli utenti non saranno obbligati ad avviare chat con altre piattaforme: semplicemente sarà un’opzione facoltativa. Ad ogni modo, su WhatsApp gli utenti vedranno i messaggi di altre applicazioni in alto su una casella di posta denominata “chat di terzi”.
L’obbligo di questo cambiamento scatta ad aprile, e dunque Meta invierà a tutti coloro che hanno un account su WhatsApp la nuova politica di privacy, che dovrà essere accettata per poter continuare a usare l’app di messaggistica istantanea.